Isis, sotto attacco beni archeologici: a rischio sito di Palmyra
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La Siria, l’Iraq e la Libia sono i Paesi i cui beni archeologici sono da mesi colpiti dalla furia distruttrice dei miliziani dell’Isis. Le devastazioni dei beni storico-archeologici proseguono senza che né l’Unesco né l’Onu riesca a fermarle. Così come proseguono i furti che vanno ad alimentare il mercato nero dei resti così da finanziare i terroristi. Al punto che oltre 120 esperti di musei e universita' hanno scritto una lettera-appello al Consiglio di Sicurezza dell’Onu perche' approvi una risoluzione per fermare i saccheggi e il contrabbando di una "eredita' culturale condivisa". Adesso è la volta di Palmira, in Siria.
Ora ad essere pesantemente minacciata è Palmira, l’antica città siriana che racchiude beni archeologici inestimabili, tra questi la più famosa è ‘La sposa del deserto’, già dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Centinaia di statue e reperti del sito siriano sono stati trasferiti in altre localita' per timore di distruzioni da parte dei jihadisti dell'Isis, che oggi sono penetrati nella parte moderna della città